L’omicidio di Marzia Capezzuti, la giovane milanese scomparsa la notte tra il 6 ed il 7 marzo del 2020 dalla casa popolare di via Verdi a Pontecagnano Faiano, ha lasciato perplessi gli inquirenti. Infatti, al vaglio di chi indaga, ci sarebbero almeno quattro versioni contrastanti sulla dinamica del delitto.

La ricostruzione di quanto accaduto alla 29enne sta diventando un’impresa ardua per le testimonianze contrastanti e le prove incerte. Solo nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, applicata a Mariabarbara Vacchiano e al compagno Damiano Noschese, vengono elencati quattro modi diversi di uccidere la giovane.

Secondo la prima versione, Marzia sarebbe stata uccisa con un’arma da fuoco. La seconda versione invece, vuole che la giovane sia stata data in pasto ai maiali. La terza versione parla di uno sfregio con l’alcol, mentre la quarta versione descrive il soffocamento come causa del decesso.

Nonostante le quattro versioni discordanti,  gli inquirenti sarebbero riusciti ad individuare i responsabili dell’omicidio: Mariabarbara Vacchiano e il suo compagno Damiano Noschese. Il figlio quindicenne della coppia, invece, è stato affidato all’Istituto Penale Minorile di Nisida, dove il Tribunale per i minorenni sta procedendo contro di lui.

L’omicidio di Marzia Capezzuti resta ancora un mistero, ma gli inquirenti continuano a cercare la verità su quello che è stato definito “la casa popolare degli orrori”. La giovane milanese meriterebbe giustizia e la verità sul suo tragico destino.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui