Paolo Siciliano è un imprenditore che gestisce un franchising famoso in Campania, conosciuto come “Pellicano”, con un patrimonio di 60 milioni di euro distribuito in tutta la provincia di Caserta e anche oltre. Nel 2021, è stato arrestato e poi rilasciato dal tribunale del Riesame di Napoli.

Ieri, però, è stato colpito da un nuovo provvedimento notificato dai carabinieri del ROS e dai finanzieri del comando provinciale di Caserta. Le forze dell’ordine hanno eseguito una misura di prevenzione patrimoniale con il sequestro di beni mobili e immobili, emessa dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su proposta della Procura della Repubblica di Napoli.

Le indagini hanno portato alla luce alcuni contatti fra l’impresa di grande distribuzione di alimenti di Siciliano e i nipoti del capoclan dei Casalesi, figlie della sorella Beatrice Zagaria. Inoltre, ci sarebbero alcuni episodi di cambio di assegni per conto del clan Belforte di Marcianise.

Gli avvocati dello studio di Alfonso Furgiuele, che difendono Siciliano, stanno lavorando per smontare le ricostruzioni dei giudici. Lo stesso imprenditore, solo qualche mese fa, ha denunciato alla polizia di Caserta e ha fatto arrestare alcuni ladri che avevano rubato merce nella sede del suo supermercato.

Siciliano è imputato in un processo nel tribunale samaritano insieme a un boss dei Belforte ed è stato arrestato nel 2022 per reimpiego di capitali derivanti dall’usura, misura poi annullata dal tribunale del Riesame di Napoli.

Il provvedimento di ieri è nato dalle indagini anche di tipo patrimoniale eseguite dal raggruppamento operativo speciale dei carabinieri e dalla compagnia della guardia di finanza di Marcianise. I magistrati del tribunale di Santa Maria hanno disposto il sequestro di conti correnti, quote societarie e relativi beni strumentali, per un valore di circa 60 milioni.

Ora, Siciliano dovrà difendersi dalle accuse anche davanti al tribunale delle Misure di prevenzione. Si tratta di un processo delicato che mette in luce l’importanza di non commettere reati che possano danneggiare la propria reputazione e la propria carriera imprenditoriale.

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