NOLA- Nel processo con rito abbreviato contro il clan Sangermano, il Gup del Tribunale di Napoli Chiara Bardi ha emesso una sentenza di condanna nei confronti di diversi imputati, tra cui Agostino Sangermano, ritenuto il capo del sodalizio criminale. Secondo il Gup, è stata provata l’esistenza di un’associazione camorristica che operava nel territorio nolano con l’utilizzo del metodo mafioso per il perseguimento di fini illeciti. Le indagini condotte dai Carabinieri e dalla Dia, coordinate dai pm antimafia, hanno portato alla luce i legami tra i membri del clan e le attività illecite svolte, come estorsioni e usura. Anche le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia hanno contribuito a confermare il ruolo di Agostino Sangermano come capo del sodalizio. Al contrario, Ezio Mercogliano è stato assolto da tutte le accuse, in quanto non è emerso alcun contributo alla vita dell’associazione da parte sua. La sentenza del Gup ha sottolineato la mancanza di prove concrete a carico di Mercogliano e ha respinto l’ipotesi di una sua partecipazione attiva al clan Sangermano.