Il carcere di Avellino è stato nuovamente teatro di gravi violenze da parte di un detenuto. Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha denunciato l’aggressione a due agenti di Polizia Penitenziaria da parte del detenuto. Tuttavia, questo non è l’unico episodio di violenza che ha caratterizzato il carcere di Avellino, dove la sicurezza e l’organizzazione del lavoro sono pessime. Oltre quaranta agenti sono in malattia e i colleghi del Nucleo Traduzioni e Piantonamenti non forniscono alcun supporto alle Sezioni detentive.

Il SAPPE ha sollecitato l’intervento del Ministero della Giustizia e degli organi nazionali e regionali dell’Amministrazione Penitenziaria, chiedendo anche l’avvicendamento del Comandante di Reparto e del direttore dell’istituto di pena. Secondo Donato Capece, Segretario generale del SAPPE, servono interventi immediati e strutturali per restituire la giusta legalità al circuito penitenziario. Occorre intervenire sul regime custodiale aperto e trovare soluzioni politiche, come l’espulsione degli stranieri detenuti in Italia e la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

La Polizia Penitenziaria è stanca di subire quotidianamente violenze gratuite per l’incapacità dell’Amministrazione di garantire strumenti indispensabili come corsi di formazione, aggiornamento professionale, nuovi strumenti di operatività e dotazioni di sicurezza. Il SAPPE è pronto ad organizzare manifestazioni di protesta a Napoli e Roma se non vedrà fatti concreti. È necessario ripristinare la legalità e la sicurezza in carcere per garantire la tutela dei diritti dei detenuti e degli operatori della Polizia Penitenziaria.

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