Ieri si è tenuto l’interrogatorio di garanzia presso il carcere di Salerno per Vincenzo Santimone, il 47enne di Eboli che ha ucciso il padre martedì sera con una decina di coltellate. Assieme al suo avvocato, Elena Criscuolo, ha risposto alle domande del giudice Giovanna Pacifico in presenza del sostituto procuratore Marinella Guglielmotti. Santimone ha raccontato che il rumore fastidioso del frullatore usato dal padre in cucina lo ha fatto infuriare, portandolo ad affrontarlo e a colpirlo mortalmente con un coltello. L’autopsia effettuata ieri pomeriggio ha confermato la causa del decesso del padre, Riccardo Santimone, 76enne ex gommista di Eboli. Non è emerso alcun litigio tra i due, ma sembra che Vincenzo sia stato colto da un impeto d’ira che lo ha portato ad agire in quel modo. Dopo l’omicidio, ha chiamato il fratello e i carabinieri per confessare il suo gesto. L’arma del delitto è stata sequestrata e Santimone è stato arrestato e rimarrà in carcere. Si è anche appreso che in passato aveva tentato il suicidio, ma il padre lo aveva salvato. I funerali di Riccardo Santimone si terranno nei prossimi giorni ad Eboli.

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