Dopo il parere contrario del pm Licia Vivaldi, arriva anche il rigetto del gip Piero Indinnimeo alla revoca dell’interdittiva del divieto di esercitare la professione medica per il capo dipartimento di Cardiochirurgia presso la torre cardiologica del Ruggi, Enrico Coscioni e la sua equipe. La richiesta di revoca era stata avanzata dai difensori degli indagati in sede di interrogatorio di garanzia.

Il giudice ha emesso ordinanze individuali per ciascun indagato, confermando l’interdittiva per Coscioni per 12 mesi e per gli altri per periodi diversi. I medici sono indagati per il decesso di un paziente durante un intervento chirurgico, durante il quale è stata dimenticata una garza nel suo cuore. Il gip ha espresso dubbi sulle modalità di esecuzione dell’intervento e ha ritenuto gli indagati pericolosi negli interventi chirurgici.

Sono stati riconosciuti quattro profili di responsabilità a carico di Coscioni e della sua equipe, tra cui la preparazione dell’intervento, le scelte durante l’esecuzione e la gestione dell’evento critico che ha portato al decesso del paziente. Nonostante le complicanze durante l’intervento, Coscioni ha deciso di proseguire senza convocare l’heart team, contravvenendo alle linee guida del settore.

La decisione del gip conferma l’interdittiva per i medici coinvolti e sottolinea la gravità delle omissioni durante l’intervento chirurgico. La vicenda ha scosso l’opinione pubblica e sollevato interrogativi sulla sicurezza e l’efficacia delle pratiche mediche presso la torre cardiologica del Ruggi.

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