Il Garante campano delle persone private della libertà, Samuele Ciambriello, insieme alla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, ha organizzato un presidio a Napoli per sensibilizzare sulla questione dei suicidi in carcere. Questo fenomeno drammatico che ha colpito molte persone detenute e agenti di Polizia Penitenziaria è un problema che non può essere ignorato.

Ciambriello ha sottolineato l’importanza di abbattere il muro di omertà e indifferenza che circonda questo tema. Ha chiesto alla politica di ascoltare l’appello della società civile e di prendere misure concrete per migliorare le condizioni di vita nelle carceri. Ha evidenziato la necessità di promuovere misure alternative alla detenzione e di rendere più efficiente la Giurisdizione di Sorveglianza.

In Italia, dal 2020 al 2024, si sono verificati ben 302 suicidi nelle carceri, con la Lombardia e la Campania tra le regioni più colpite. Ciambriello ha ribadito l’importanza di promuovere l’inclusione sociale e di offrire supporto alle persone detenute per prevenire situazioni estreme come il suicidio.

Anche il Garante comunale di Napoli delle persone private della libertà, Tonino Palmese, ha sottolineato l’urgenza di intervenire su questa emergenza. Ha letto l’Appello della Conferenza, chiedendo interventi immediati per affrontare il problema dei suicidi in carcere.

È necessario agire con determinazione per garantire il rispetto dei diritti umani e la dignità delle persone detenute. La lotta contro il fenomeno dei suicidi in carcere richiede un impegno concreto da parte di tutti, affinché nessuno venga lasciato indietro.

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