Le recenti riforme del sistema giudiziario italiano stanno suscitando preoccupazione e critiche da parte di importanti figure come il Procuratore Capo di Napoli, Nicola Gratteri. Secondo Gratteri, queste riforme rappresentano un arretramento per la democrazia e la libertà, portando l’Italia sempre più vicina all’Africa del Nord.
Una delle principali critiche di Gratteri riguarda la limitazione dell’utilizzo dei Trojan nelle indagini contro la corruzione nella Pubblica Amministrazione. Questo ostacolo all’accertamento della verità favorisce i centri di potere e chi vive di corruzione, afferma il Procuratore. Inoltre, Gratteri denuncia la stretta sulla libertà di stampa e l’allungamento dei tempi delle indagini a causa delle nuove disposizioni sui sequestri di smartphone e computer.
Secondo Gratteri, queste riforme rendono il lavoro degli inquirenti davvero complicato, privilegiando la persecuzione dei reati semplici da provare e rendendo difficile contrastare quelli contro la Pubblica Amministrazione. Le sue parole rappresentano un monito sulla necessità di riflettere attentamente sulle implicazioni di queste modifiche e sul loro impatto sulla lotta alla criminalità e alla corruzione in Italia.