Il processo per il duplice omicidio di Sebastiano Caterino e di suo nipote Umberto De Falco, avvenuto il 31 ottobre 2003 a Santa Maria Capua Vetere, ha portato alla luce il racconto della compagna della vittima, Angela Viviani. Durante l’udienza, sono finiti sotto accusa Corrado De Luca, luogotenente del boss Antonio Iovine, e la famiglia Moronese, accusati di aver fornito la propria abitazione per compiere il duplice omicidio. Secondo il racconto della Viviani, Sebastiano Caterino voleva cambiare vita e aveva deciso di trasferirsi a Santa Maria Capua Vetere, ma era sempre agitato e guardingo poco prima dell’omicidio. Durante l’udienza è stato anche escusso il collaboratore di giustizia Antonio Monaco, che ha chiarito il suo ruolo nel delitto di camorra. In particolare, ha spiegato di aver recuperato parte delle armi utilizzate per compiere l’omicidio in una masseria a Santa Maria La Fossa, di proprietà di un parente di Francesco Bidognetti, e di averle sotterrate nella casa della famiglia Moronese. Quest’ultima, secondo il pentito, era a conoscenza del loro utilizzo e ricevette in cambio un mega televisore e la somma di 5000 euro. Il processo continuerà con l’escussione di altri collaboratori di giustizia.

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