La sostituzione temporanea del primario di cardiochirurgia Enrico Coscioni è stata avviata. L’azienda ospedaliera universitaria ha approvato la delibera di affidamento dell’incarico, per sei mesi, eventualmente rinnovabili, di guida del reparto della Torre cuore. Questo avviene dopo la sospensione delle attività mediche del professionista salernitano e dei membri della sua equipe per la morte di un paziente dovuta alla presenza di una garza nelle sue arterie.

La Procura aveva chiesto l’arresto in regime domiciliare per il professore di cardiochirurgia, ma la richiesta non è stata accolta dal gip. Tuttavia, i giudici del Riesame hanno rigettato l’appello della Procura contro la decisione del gip di non sospendere Enrico Coscioni dal suo incarico di presidente dell’Agenas.

Questa decisione dei giudici del Riesame entra in contrasto con quella assunta dal Consiglio dei Ministri, che ha deciso di sospendere l’ex primario dall’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona dal suo incarico. Questo stop è motivato dalle gravi accuse a carico di Coscioni e dalla necessità di preservare l’immagine dell’Agenas e dell’intero settore della sanità pubblica.

La decisione del Consiglio dei Ministri dovrà essere ratificata nella prossima riunione della Conferenza Stato-Regione. Questo atto, stando a indiscrezioni, dovrebbe essere soltanto formale e diventerà esecutivo una volta ratificato. La vicenda ha scatenato uno scontro politico durissimo tra il centrodestra e il governatore De Luca, a cui Coscioni è stato molto vicino in passato.

Il caso ruota attorno alla morte di un paziente operato da Coscioni, che ha portato alla riesumazione del cadavere e al rinvenimento di una garza nel corpo del defunto. Anche durante l’autopsia non è stato semplice individuare la garza. Inoltre, i medici della equipe di Coscioni sono stati interdetti per periodi variabili.

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