La qualità dell’aria a Napoli è stata fortemente influenzata dalla presenza di sabbia proveniente dal deserto del Sahara, come confermato dall’Arpac. I valori rilevati sono risultati elevati, con superamenti dei 100 microgrammi per metro cubo in diverse stazioni di monitoraggio. Questo eccezionale afflusso di polveri sahariane ha determinato un peggioramento della qualità dell’aria in tutta la Campania, con concentrazioni di PM10 che hanno superato la soglia consentita dalla normativa.

Nonostante ciò, l’incendio boschivo dei Camaldoli, verificatosi a Napoli tra il 19 e il 21 giugno, ha avuto un impatto limitato sulle concentrazioni di inquinanti misurate al suolo, a causa della presenza predominante delle polveri sahariane. La nube di fumo sollevata dall’incendio ha comunque diffuso cenere su diverse zone della città, contribuendo a peggiorare ulteriormente la qualità dell’aria.

Questo fenomeno naturale ha interessato uniformemente l’intera regione, mantenendo uno stato critico della qualità dell’aria anche il 21 giugno. È importante monitorare attentamente la situazione e adottare misure per ridurre l’inquinamento atmosferico, al fine di preservare la salute pubblica e l’ambiente.

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