La Guardia di Finanza di Caserta e l’Unità Investigativa Centrale ICQRF del Ministero dell’Agricoltura hanno scoperto una frode milionaria nell’immettere sul mercato prodotti non biologici, come mandorle e pomodori, che erano stati falsamente dichiarati come biologici. Sette persone e otto aziende sono state indagate per associazione a delinquere finalizzata al falso ideologico e alla frode aggravata in commercio.

La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto e ottenuto dal Gip l’emissione di misure cautelari nei confronti dei soggetti coinvolti, come l’interdizione per dodici mesi dall’esercizio dell’attività imprenditoriale e il divieto di dimora nel Casertano. Tra gli indagati ci sono cinque imprenditori titolari di aziende operanti nel commercio di prodotti da agricoltura biologica, tre dei quali ritenuti al vertice dell’associazione criminale.

Gli indagati avrebbero commercializzato, tra il 2016 e il 2022, prodotti non biologici, che provenivano dall’estero, attraverso una rete di imprese compiacenti in Puglia, Calabria e Lazio. Questi prodotti non biologici erano stati falsamente dichiarati come biologici, e non rispettavano quindi gli standard di qualità previsti dalle normative europee.

Questo caso di frode milionaria dimostra come sia importante vigilare sulla qualità dei prodotti alimentari e sul loro effettivo rispetto delle normative europee. La Guardia di Finanza e l’Unità Investigativa Centrale ICQRF del Ministero dell’Agricoltura hanno svolto un’importante opera di prevenzione, che ha permesso di sventare una truffa di grandi dimensioni.

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