I militari della Capitaneria di Porto di Salerno hanno posto sotto sequestro un’area di circa 20.000 metri quadrati nel comune di Eboli, dopo una complessa attività di indagine iniziata con una campagna di telerilevamento ambientale con l’impiego di un velivolo della Guardia Costiera. Dagli accertamenti effettuati congiuntamente al personale ARPAC, risultava la presenza di materiale di scarto formante cumuli di altezza variabile tra i 2 e i 15 metri, la presenza di rifiuti ferrosi nonché 2 silos dismessi adagiati sul terreno. Tali materiali di scarto, rinvenuti dai militari della Guardia Costiera, venivano abbandonati in modo incontrollato sul terreno, in assenza delle autorizzazioni previste dalle normative vigenti, con conseguente immissione di tale rifiuto all’interno dell’alveo del fiume Sele, in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale.

A seguito dell’attività ispettiva, i militari della Capitaneria di porto, su coordinamento della Procura della Repubblica di Salerno, hanno sottoposto a sequestro un quantitativo di circa 260.000 metri cubi di materiale di scarto ed hanno deferito il titolare dell’impresa di lavorazione della pietra per “illecita gestione dei rifiuti” in violazioni dell’art.192, commi 1 e 2 del Testo Unico in materia ambientale come sanzionato dall’art.256, comma 2.

La costante vigilanza del territorio portata avanti dai militari del Comando di Salerno, in stretto coordinamento con l’Autorità giudiziaria, ha avuto come risultato un importante intervento a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.

L’attività di telerilevamento ambientale, la presenza di materiale di scarto abbandonato in modo incontrollato su terreni sottoposti a vincolo paesaggistico e la conseguente immissione di tale rifiuto all’interno dell’alveo del fiume Sele, hanno portato all’intervento dei militari della Guardia Costiera che, in collaborazione con l’Autorità giudiziaria, hanno posto sotto sequestro l’area e deferito il titolare dell’impresa di lavorazione della pietra.

L’importanza di tali interventi è stata confermata dai risultati ottenuti, in grado di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini dalle conseguenze di un’attività economico produttiva non in linea con le vigenti normative ambientali.

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