Un caso di grave violazione delle norme di sicurezza è stato scoperto nella settimana scorsa nel carcere napoletano di Secondigliano, grazie ad una particolare camminata che ha insospettito gli agenti della polizia penitenziaria. Durante una perquisizione, è stata trovata una donna, sorella di un detenuto, con due smartphone nascosti nelle suole delle scarpe. La donna stava per recarsi ai colloqui nel carcere al momento della scoperta.
La notizia ha suscitato grande soddisfazione per l’abilità e la professionalità degli agenti, secondo Ciro Auricchio, segretario regionale dell’Uspp, e Giuseppe Moretti, presidente della stessa organizzazione. I due sindacalisti hanno anche sottolineato come l’inasprimento delle pene non stia bloccando il dilagarsi del fenomeno e come sia necessario dotare la polizia penitenziaria di strumenti adatti, come i jammer e gli inibitori di segnale, per garantire maggiore sicurezza per gli istituti di pena.
In Campania mancano circa 700 agenti di polizia penitenziaria, una carenza che contribuisce al dilagarsi di fenomeni del genere. E’ quindi necessario dotare gli agenti di tutti gli strumenti necessari per garantire la sicurezza degli istituti di pena.