Le indagini sulla cosiddetta “baby gang” che terrorizzava ragazzini in strada a Battipaglia si sono concluse. I fatti risalgono allo scorso autunno, quando un gruppetto di ragazzini, compresi alcuni minorenni, aggredivano i loro coetanei. Il gruppo era composto da ragazzi di origine marocchina, residenti tra Eboli e Battipaglia.

Le accuse che vengono mosse ai due più grandi sono rapina, due fallite e una consumata, oltre che di lesioni. Ad essere aggrediti furono giovani di 14 anni. Una delle vittime fu rapinata di una collana e occhiali da sole, solo per una presunta guardata. Un altro giovane fu inseguito e picchiato, con calci e pugni. In seguito, altri tre, di cui due sotto i 13 anni, aggredirono un altro ragazzo, fortunatamente riuscito a scappare. Infine, due marocchini, di cui uno armato di un bastone, tentarono di rapinare un altro ragazzo, senza riuscirci.

I non imputabili, ovvero i minorenni, sono stati affidati ai servizi sociali, mentre per gli altri due ragazzi c’è il rischio di un processo. La vicenda dimostra come anche dei minorenni possano mettere in atto gesti criminali e quanto sia importante che vengano educati ad una vita di legalità. Per prevenire episodi di questo tipo, è necessario che i giovani abbiano una formazione adeguata e la possibilità di esprimere le proprie idee e opinioni.

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