Una giovane di 24 anni di Casal di Principe, in provincia di Caserta, è stata condannata a 4 anni di reclusione per estorsione aggravata nei confronti del compagno. L’accusa sosteneva che la donna avesse costretto il compagno a versare somme di denaro minacciando di denunciarlo per presunti abusi nei confronti della figlia minore.

Tuttavia, in seguito al giudizio abbreviato celebrato innanzi al Gup di Avellino, la donna ha visto la sua pena ridotta a 2 anni e 8 mesi di reclusione grazie alla riqualificazione della sentenza di primo grado. La terza sezione della Corte di appello di Napoli ha infatti accettato la tesi difensiva dell’avvocato Filippo Santagata, escludendo l’aggravante contestata e prevenendo gli effetti carcerari della pena.

Questa vicenda, purtroppo, non è un caso isolato. Spesso le donne subiscono violenze e abusi da parte dei loro partner e, invece di ricevere supporto e protezione, vengono costrette a subire anche estorsioni e minacce. È importante che la giustizia agisca con fermezza in questi casi, ma è altrettanto importante che si prenda coscienza della gravità del fenomeno e si agisca per prevenirlo.

Le donne hanno il diritto di vivere libere da violenze e abusi, di essere protette e sostenute nella loro lotta contro ogni forma di violenza maschile. È nostro dovere come società far sì che questo diritto sia rispettato e che si ponga fine a tutte le forme di violenza di genere. Solo così potremo costruire una società più giusta e solidale.

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