La Cassazione ha confermato le condanne per i genitori della piccola Jolanda, morta nel giugno del 2019 a Sant’Egidio del Monte Albino. Il padre è stato condannato all’ergastolo, mentre la madre dovrà scontare 24 anni di reclusione. Le accuse, in concorso, riguardavano omicidio volontario e maltrattamenti. La piccola, di soli 8 mesi, è stata soffocata con un cuscino. I consulenti nominati dal tribunale hanno stabilito che la bimba è morta per un’asfissia meccanica violenta. La Cassazione ha respinto i ricorsi dei genitori.

Secondo la ricostruzione dei fatti, la piccola Jolanda è stata maltrattata per quindici giorni. L’omicidio è stato commesso in due fasi: prima un tentativo di soffocamento non andato a buon fine e poi un secondo, con un cuscino. La coppia ha chiamato il 118 solo dopo il decesso della bimba.

Durante l’inchiesta, è stato registrato un dialogo incrociato tra i due genitori che è stato decisivo per le indagini. I giudici della Corte d’Assise di Salerno hanno stabilito che la madre della piccola ha fornito un minore apporto causale, una presenza passiva, senza mai violenza diretta. L’uomo avrebbe agito invece “con un movente folle e innaturale, per il rifiuto della figlia femmina. La figlia non la voleva, quando le provocava lesioni, era perché la figlia doveva capire chi era il padre, e la moglie doveva stare ferma”.

Si tratta di un caso di violenza domestica che ha sconvolto l’opinione pubblica. La giustizia ha fatto il suo corso, ma non si può dimenticare la piccola Jolanda e il suo tragico destino. È importante che questi casi non vengano dimenticati e che la società si faccia carico della prevenzione della violenza domestica.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui