Ercolano è stata la città scelta per onorare la memoria del Capitano Medaglia D’Argento al Valore Militare Gennaro Niglio, nativo della città e decorato per l’eroico coinvolgimento in un’importante operazione di contrasto alla criminalità organizzata. Durante la cerimonia, il Generale di Corpo D’Armata Andrea Rispoli e le massime autorità civili e religiose della provincia hanno voluto ricordare le tappe salienti della sua vita e consegnare alla cittadinanza onoraria all’Arma dei Carabinieri per il loro contributo nella lotta ai cartelli criminali. Gennaro Niglio sarà il nome scolpito sulla facciata del comando ercolanese, oggi nella sua nuova struttura, formalmente inaugurata per l’occasione. La cerimonia si è conclusa con la benedizione dei locali della caserma e dopo uno “sciogliete le righe”.
La nuova struttura è stata inaugurata per l’attività di controllo del territorio che affonda le radici nel tempo, con risultati straordinari dal punto di vista preventivo e repressivo. La “Stanza” di Ercolano, la terza della provincia di Napoli dopo quelle di Capodimonte e Caivano, va ad inserirsi in un contesto territoriale che abbraccia l’intera area vesuviana e costiera, spesso problematica per l’incidenza della criminalità comune e organizzata. Un ulteriore presidio per contrastare con la prossimità il fenomeno della violenza di genere, in un territorio sul quale l’Arma dei Carabinieri investe quotidianamente impegno e risorse umane sui piani preventivi e repressivi.
Negli ultimi due anni i carabinieri di Ercolano hanno denunciato per maltrattamenti in famiglia ben 83 persone, 11 il conto di quelle arrestate. L’ultimo la scorsa serata. I militari della tenenza sono intervenuti in Via Mare per un 43enne che poco prima aveva minacciato la moglie. La donna ha presentato diverse denunce contro il marito violento, descrivendo, al sicuro tra le pareti della “stanza”, i continui maltrattamenti e le pressanti richieste di denaro per placare la dipendenza dalla droga. Quando la vittima è rientrata nell’abitazione che condivideva con il coniuge per recuperare alcuni indumenti, il 43enne l’ha insultata, minacciata e si è barricato da solo in casa. E appena ha intravisto la pattuglia dei Carabinieri, ha promesso che avrebbe lanciato di tutto dal balcone. L’uomo è stato fermato ma prima di essere ammanettato ha colpito un infermiere arrivato sul posto con un equipaggio del 118. E’ ora in attesa di giudizio.