Il presidente del Comitato di Quartiere Centro Storico di Benevento, Luigi Marino, ha inviato una nota stampa per denunciare la situazione insostenibile di Via Umberto I. I residenti si lamentano del mancato rispetto delle ordinanze relative alle immissioni sonore e dello stato di abbandono dell’area, dove si possono trovare sedie in disuso e bombole di gas esaurite. In particolare, la musica di alcuni locali viene “sparata” a gran volume difronte alla chiesa di Santa Sofia, causando molestie che non sono più tollerabili. Alcuni cittadini che abitano lungo Corso Garibaldi hanno contattato il Comitato per richiedere un intervento. Inoltre, sembra che esista una cappa industriale posizionata in via Umberto I, le cui esalazioni mefitiche non lasciano scampo agli occupanti degli alloggi ivi insistenti.

Il Comitato ha posto alcune domande e chiesto alcune azioni al Comune di Benevento: chiarire qual è la zonizzazione acustica del Centro Storico, modificare l’ordinanza che autorizzava il “sottofondo”, porre in essere i doverosi controlli circa il superamento della soglia acustica prevista per la particolare zona e accertare se è autorizzata o meno la infissione di una cappa industriale in pieno Centro Storico e se la stessa sia o meno dotata di tutti gli accorgimenti atti ad evitare esalazioni perniciose.

Il Comitato sottolinea che tutto quanto sopra denunciato si consuma in quella “buffer zone” che il Sindaco ha richiamato più volte, insistendo affinché tutti si adoperassero per evitarne la revoca. Infine, il Comitato ha chiesto di poter visionare e di estrarre copia delle disposizioni impartite al Comune di Benevento dagli Enti preposti al fine di tutelare e conservare il sito UNESCO.

Il Comitato ha concluso affermando che la cittadinanza deve poter conoscere gli oneri ricadenti sul Comune e che è necessaria l’azione di chi rappresenta ed amministra la città per tutelare il patrimonio artistico, archeologico e culturale. Bisogna rispettare le ordinanze e non consentire condotte probabilmente contra jus e, sicuramente, travalicanti i dettami delle stesse ordinanze sindacali. Tuteliamo la nostra bella città!

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