L’ex sindaco di Pago del Vallo di Lauro, Giuseppe Corcione, è stato assolto dalla responsabilità di risarcire la parte civile nel processo riguardante presunti rapporti tra la sua amministrazione e esponenti del clan Cava. La decisione è stata presa dalla Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione, che ha annullato senza rinvio il verdetto di secondo grado. La condanna iniziale di un anno e sei mesi per abuso d’ufficio era già prescritta prima della sentenza di primo grado, considerato che era decaduto il metodo mafioso.

Diversamente, la condanna per Luigi Vitale, noto come O’Stak e difeso dall’avvocato Gaetano Aufiero, è stata confermata. Vitale, esponente del clan Cava e coinvolto anche nell’inchiesta sul clan Sangermano, è stato riconosciuto colpevole di una tentata estorsione nei confronti di un imprenditore P.D. e ha ricevuto una pena di sei anni e otto mesi di reclusione, attenuata rispetto alla condanna in primo grado di sette anni.

La difesa dell’ex sindaco Corcione, rappresentata dai penalisti Raffaele Bizzarro e Alfonso Furgiuele, ha presentato un’impugnazione della sentenza, che è stata accolta dai giudici della Corte di Cassazione. Questo verdetto dimostra che la giustizia italiana funziona e che le persone hanno il diritto di difendere la propria reputazione e la propria onorabilità.

In definitiva, la sentenza della Corte di Cassazione rappresenta un importante segnale di speranza per la lotta contro la criminalità organizzata nel nostro paese. La giustizia deve essere sempre imparziale e deve garantire la tutela dei diritti di tutti i cittadini, anche quando questi sono accusati di reati gravi come l’abuso d’ufficio o l’estorsione.

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