La vicenda del giovane 14enne accoltellato a Napoli nella notte tra sabato e domenica ha messo in luce un problema sempre più diffuso tra i giovani: l’utilizzo distorto dei social network e l’abbandono familiare che spinge i ragazzi a scendere di casa armati senza che nessuno avverta la necessità di verificare i loro comportamenti, di proteggerli da loro stessi e dagli altri.

Secondo le prime indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli, il giovane e il suo aggressore si sarebbero dati appuntamento tramite social per dirimere un litigio legato a una ragazzina contesa. Ancora una volta, dunque, alla base di un reato gravissimo ci sono futili motivi. Testimonianza che i minori sono sempre più a rischio e sempre più irresponsabili e violenti. Pronti ad aggredire e accoltellare per un nonnulla.

La situazione è preoccupante e richiede un intervento urgente da parte delle istituzioni e delle famiglie. È necessario educare i giovani all’utilizzo corretto dei social network e alla risoluzione pacifica dei conflitti, ma soprattutto è importante che le famiglie si prendano cura dei propri figli e li proteggano dal pericolo che rappresenta l’utilizzo distorto dei social network.

È un paradosso incredibile che, mentre esistono controlli e test per adottare un figlio, non accade nulla per quelle famiglie disamorate e disgregate che, nella migliore delle ipotesi, non si prendono cura dei figli; nella peggiore gli insegnano la legge della violenza e della sopraffazione.

La vicenda del giovane 14enne accoltellato a Napoli è solo l’ennesimo caso di una situazione sempre più diffusa e preoccupante. È necessario intervenire con urgenza per proteggere i giovani e formare una società più pacifica e rispettosa dei diritti altrui.

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