La scomparsa di Antonio Siniscalchi, il magistrato salernitano che ha ricoperto ruoli importanti presso la Suprema Corte di Cassazione, ha lasciato un vuoto incolmabile nella giustizia italiana. Siniscalchi, nato a Nocera Inferiore ma da tempo residente a Baronissi, è morto improvvisamente la scorsa notte. I funerali si terranno questa mattina, venerdì 26 maggio, alle 10.30 presso la Chiesa di Maria SS. Di Costantinopoli a Baronissi.

Il magistrato, entrato in magistratura nel 1963, ha svolto il suo primo incarico presso la Pretura di Napoli. Successivamente ha ricoperto la carica di Pretore a San Cipriano Picentino e, fino al 1984, a Mercato S. Severino. Nel 1984 è stato nominato consigliere della Corte d’Appello di Potenza e, dal 1987, ha ricoperto il ruolo di Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Salerno.

Dal 1994 gli sono state conferite le funzioni di Sostituto Procuratore Generale presso la Suprema Corte di Cassazione e, nel 2001, è stato nominato Avvocato Generale presso la stessa Corte. In questo ruolo ha svolto la delicata funzione di Dirigente e Coordinatore generale dell’intero servizio disciplinare e, contemporaneamente, ha anche esercitato le funzioni di Procuratore Generale Aggiunto presso la Suprema Corte. Inoltre, ha seguito la sorveglianza sul Procuratore Nazionale Antimafia e sulla relativa Direzione Nazionale Antimafia.

Durante gli anni in cui ha esercitato la pubblica accusa in Cassazione, Siniscalchi ha curato i casi più delicati, tra cui i processi Berlusconi, Mannino e Carnevale. La sua scomparsa lascia un grande vuoto nella giustizia italiana e nella comunità di Baronissi, dove il magistrato ha vissuto per molti anni insieme alla moglie Rosa Cuoco e ai figli Silvia ed Enrico.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui