I 18 dipendenti dell’Asl di Montesarchio, indagati per assenteismo e truffa, non saranno sospesi dal servizio. Questa è la decisione presa dal Gup Gelsomina Palmieri, dopo averli interrogati nei giorni scorsi, alla presenza dei loro difensori, al Palazzo di Giustizia. La richiesta di sospensione dal servizio per un anno era stata avanzata dal sostituto procuratore della Repubblica Licia Fabrizi nei confronti di infermieri, medici e impiegati di diverse località.

Il Gip ha confermato l’esistenza di elementi di colpevolezza a carico dei 18 indagati, ma ha valutato il mancato pericolo di reiterazione del reato. Infatti, ha sostenuto che gli indagati sono incensurati senza alcun tipo di precedente anche disciplinare, per cui appare altamente probabile che si asterranno per il futuro dal commettere analoghe condotte criminose.

La Procura della Repubblica aveva contestato a ciascun indagato le irregolarità circa la timbratura delle presenze, tenuto conto che i carabinieri avevano collocato telecamere sia preso l’apparecchiatura in dotazione agli uffici dell’ Asl di Montesarchio, sia presso il piazzale antistante la sede in via Appia, dove i dipendenti erano soliti parcheggiare le auto. Inoltre, a ciascuno indagato era stata contestata anche la retribuzione percepita illegalmente, nonostante per un determinato numero di ore si assentassero dalle sedi di servizio.

In ogni caso, questo procedimento penale è nato da un’attività di indagine che in un primo momento è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino e svolta dai carabinieri di Solofra, per reati diversi da quello dell’assenteismo. Poi, attraverso il contenuto di alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali intraprese dalla Procura di Avellino e proseguite da quella di Benevento, sono emersi altri reati, come appunto l’assenteismo, ascrivibili al personale sanitario, medico infermieristico e amministrativo dell’Asl di Montesarchio.

In ogni caso, il Gup ha deciso di non sospendere dal servizio i dipendenti indagati, ma la loro situazione rimane delicata. Infatti, il solo procedimento penale costituisce un elemento gravoso che frena la commissione di condotte antigiuridiche, come ha sostenuto il Gip.

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