Le autorità militari della Guardia di Finanza, l’Ufficio Dogane e i Carabinieri del Nucleo di tutela della flora e della fauna di importanza (Cites) hanno condotto due operazioni separate per sequestrare dodicimila sacchi di pellet illegalmente importati dalla Cina e dalla Turchia. I sacchi, ciascuno del peso di 15 kg, sono stati trovati presso il porto di Salerno. Il carico di pellet era destinato alle aziende del gruppo Compensati Colorno srl e Pozzi, situate nelle province di Parma e Cosenza. I responsabili delle due aziende sono stati denunciati per traffico di pellet illegali.

L’operazione di sequestro fa parte degli sforzi delle autorità per contrastare il commercio illecito di pellet provenienti da paesi esteri. L’obiettivo di queste azioni è garantire la conformità alle normative nazionali e internazionali riguardanti il commercio di legname e prodotti derivati. Le indagini sono in corso per identificare eventuali altri soggetti coinvolti nel traffico illecito di pellet e per assicurare che le aziende coinvolte rispettino le regole e le normative in materia di importazione di materiali legnosi.

Il commercio illegale di pellet provenienti da paesi esteri rappresenta una minaccia per l’ambiente e la biodiversità. La produzione di pellet avviene spesso attraverso la distruzione di foreste e habitat naturali, causando gravi danni all’ecosistema. Inoltre, l’importazione di pellet illegali può contribuire alla diffusione di specie invasive e alla diffusione di malattie tra le piante e gli animali.

Il sequestro dei dodicimila sacchi di pellet rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il traffico di pellet illegali. Le autorità continueranno a monitorare attentamente il commercio di legname e prodotti derivati, al fine di garantire la tutela dell’ambiente e della biodiversità e di assicurare che le aziende rispettino le normative in materia di importazione di materiali legnosi.

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