Il baby rapinatore Luigi Frenna è stato condannato a 12 anni e 8 mesi di reclusione e 3 anni di obbligo di firma per la rapina compiuta il 17 luglio del 2021 ai danni di Patrizia Petrone in via Salvator Rosa. La donna, titolare dell’Antica Pizzeria Gianni e Genny di salita Tarsia a Napoli, è morta in ospedale dopo otto mesi di agonia. Nonostante la scelta del rito abbreviato, l’accusa di omicidio preterintenzionale è stata confermata.

Il pm aveva invocato una condanna di 8 anni, ma il giudice ha deciso per una pena più severa, considerando la gravità del reato commesso. Luigi Frenna aveva già una condanna definitiva a 6 anni e 8 mesi per lesioni gravissime e rapina aggravata, ma quella condanna era stata emessa quando la vittima era ancora in vita. Successivamente, l’imputazione è stata riqualificata in omicidio preterintenzionale.

Questo triste episodio ci ricorda l’importanza di combattere la criminalità, in particolare quella giovanile, che spesso si manifesta con atti di violenza e sopraffazione. La giustizia deve essere ferma ma equa, in modo da garantire la tutela dei diritti delle vittime e al tempo stesso offrire una possibilità di riscatto ai giovani delinquenti.

Speriamo che questa sentenza possa essere un segnale forte per tutti coloro che pensano di poter agire al di fuori della legge. La vita umana è sacra e va rispettata, senza eccezioni. Auguriamo che la famiglia di Patrizia Petrone possa trovare un po’ di pace e giustizia per la sua tragica scomparsa.

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