Mergellina: la movida selvaggia continua

Le notti di Mergellina sono caratterizzate dalla totale assenza di legalità. La discoteca a cielo aperto si estende ovunque, dal mare aperto ai palazzi dei residenti, costretti a fuggire dal quartiere e dal caos. Ci sono numerosi gruppi di moto che, improvvisamente, si muovono nel bel mezzo di un traffico già intenso. I parcheggiatori abusivi sono presenti ovunque. I giovani presenti, con i loro stili di barba alla “Isis-Sibillo”, trasformano la notte in riva al Mediterraneo in una dimostrazione di mentalità che non rispetta le regole. I loro scooter sono parcheggiati in mezzo alla strada, come a dire “la strada è nostra e la prendiamo noi”. Il venerdì e il sabato sera diventano una sfida alla legge. Divertimento e abuso sono diventati una cosa sola.

La situazione è così degradata che, a marzo, due omicidi sono stati commessi qui, nel giro di due settimane. Il secondo, in ordine cronologico, è stato quello di Francesco Pio Maimone, un giovane di soli 18 anni, ucciso da un suo coetaneo che ha sparato tra la folla ad altezza d’uomo.

Passati tre mesi, Mergellina è tornata al punto di partenza. Si prepara a vivere un’estate fatta di musica ad altissimo volume e disprezzo delle regole. Tra le 23 di venerdì e l’1.30 della notte di sabato, non abbiamo trovato neppure una pattuglia delle forze dell’ordine. In compenso, c’è la disco inferno a cielo aperto. Musica a decibel elevatissimi. All’esterno degli chalet risuonano i neomelodici di ultima generazione, da Geolier alla dance latinoamericana. Mergellina è diventata una pista da ballo.

Il parcheggio è uno dei principali parametri dell’illegalità. La degenerazione della situazione, l’assenza di regole elevata a regola, viene descritta bene da una scena in particolare. Siamo sulle strisce blu a pochi metri dagli chalet. Un’auto trova posto. Una donna sulla trentina scende dal veicolo e si avvia verso la colonnina del grattino. “Ma veramente vuoi mettere il grattino? – le si avvicina alle spalle uno dei parcheggiatori abusivi – Tanto vale che compri il biglietto della lotteria dal tabaccaio”. La trattativa finisce con la vittoria dell’illegalità.

Il resto, qui a Mergellina, lo fanno le pavimentazioni massacrate dei marciapiedi e l’immondizia che trabocca un po’ dappertutto, dai cestini e intorno a campane e cassonetti dei rifiuti. È un resto fatto di degrado. E che fotografa, ancora una volta, una Mergellina abbandonata a se stessa o al caso, e cioè all’iniziativa di chi se ne impossessa senza permesso. Niente è cambiato, da queste parti. Nemmeno dopo il sangue versato.

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