“Trucco del tonno: 18 indagati tra Irpinia e Puglia”

Un’inchiesta condotta dalla procura della Repubblica di Trani ha portato alla luce un’associazione a delinquere che si occupava di “truccare” il tonno, aggiungendo additivi non consentiti per migliorarne l’aspetto e il colore. Queste sostanze, però, rendevano il tonno nocivo per la salute, causando oltre trenta casi di intossicazione alimentare. L’operazione è stata condotta dai Nas di Bari, in collaborazione con la procura di Trani. Gli indagati sono 18 in totale, di cui 7 provenienti dalla zona dell’Irpinia.

Le aziende coinvolte nell’inchiesta sono la Ittica Zu Pietro Srl e la Izp processing, entrambe di Bisceglie, il laboratorio Innovatio Srl di Avellino e la società di consulenza Studio summit Srl, sempre di Avellino.

Tra gli indagati irpini, troviamo M.R. di Torre le Nocelle, L.G. di Montoro, G.S. di Paternopoli, G.C. di Bisaccia, M.T., M.A. e M.G., tutti residenti ad Avellino.

Le accuse mosse ai sei irpini, insieme agli altri 12 indagati pugliesi, riguardano la partecipazione all’associazione a delinquere per favorire la commercializzazione del tonno adulterato. In particolare, a M.B., responsabile dell’assicurazione Qualità presso la Ittica Zu Pietro Srl e legale rappresentante della Innovatio Srl e del laboratorio Studio Summit Srl, si contesta di aver fornito illegalmente alla Ittica Zu Pietro Srl quantitativi di nitrito di sodio. Inoltre, avrebbe garantito ai clienti che avrebbe provveduto ad occultare o alterare eventuali valori superiori alle prescrizioni normative risultanti dai laboratori analisi, o addirittura falsificare i certificati redatti da altri laboratori accreditati, in modo da non far trovare nitrati e nitriti nei campioni. Tutto ciò sarebbe stato realizzato anche con la collaborazione dei dipendenti delle società gestite da lui.

L’inchiesta in corso, coordinata dalla procura di Trani, rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il commercio di alimenti adulterati e nocivi per la salute dei consumatori. Sarà interessante seguire gli sviluppi del caso e vedere quali saranno le conseguenze per gli indagati e per le aziende coinvolte. La tutela della salute pubblica deve essere sempre una priorità e azioni come queste dimostrano l’impegno delle autorità competenti nella sua difesa.

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