La notizia che ha scosso la cittadina di Montella è la scarcerazione immediata di una madre e il figlio, accusati di coltivazione non autorizzata di sostanze stupefacenti. Dopo l’udienza di convalida davanti al gip Francesca Spella, le accuse sono state ritenute infondate e i due altirpini sono stati rilasciati dal carcere di Bellizzi.

Madre e figlio, rispettivamente di 52 e 28 anni, erano stati arrestati con l’accusa di aver creato una vera e propria coltivazione di piante di papavero da oppio, utilizzate per produrre eroina. Tuttavia, il legale della difesa, l’avvocato Emilio Cordasco, ha dimostrato l’assenza di prove e di strumentazione che potesse confermare l’esistenza di un’attività di coltivazione.

Durante le perquisizioni, le forze dell’ordine hanno trovato e sequestrato ben 107 piante di papavero da oppio, coltivate nel giardino di casa. Alcune di esse erano ancora in fiore, altre erano senza petali o già tagliate e prive delle capsule.

Questa vicenda ha destato grande scalpore nella comunità di Montella, poiché la coltivazione di sostanze stupefacenti è un reato molto grave. Tuttavia, l’assenza di prove concrete ha portato alla scarcerazione dei due imputati.

È importante sottolineare che la lotta contro il traffico di droga è una priorità per le forze dell’ordine, ma è altrettanto fondamentale garantire che le accuse siano basate su prove solide e che i diritti dei cittadini siano rispettati.

La scarcerazione di questa madre e il figlio ha sollevato diverse polemiche e interrogativi sulla correttezza delle indagini. Sarà compito delle autorità competenti approfondire ulteriormente la questione e fare luce su quanto accaduto.

Nel frattempo, la comunità di Montella rimane in attesa di ulteriori sviluppi sulla vicenda, sperando che venga fatta giustizia e che situazioni come queste vengano evitate in futuro.

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