Decapitate due organizzazioni criminali camorristiche ad Acerra

I Carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 19 persone ritenute gravemente indiziate di associazione di tipo mafioso, traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto di armi, reati aggravati dal metodo mafioso. L’ordinanza prevede la custodia cautelare in carcere per 17 indagati, gli arresti domiciliari per uno dei destinatari e un divieto di dimora.

Dalle indagini è emersa l’esistenza di due organizzazioni criminali camorristiche attive ad Acerra, unite da un’alleanza ma distinte tra loro, nonché di un’associazione dedita al narcotraffico. Sono stati documentati vari episodi estorsivi ai danni di imprenditori e la disponibilità di armi. Durante una processione religiosa, i Carabinieri hanno ripreso con una telecamera nascosta l’inchino del boss Salvatore Andretta davanti alla sua abitazione. La parata religiosa si ferma nel cortile della casa di Andretta, mentre il boss dirige il gruppo indicando il punto in cui eseguire l’omaggio del sacro al profano.

Le due organizzazioni malavitose, sebbene distinte, sono legate da un’alleanza. Salvatore Andretta, capo dell’omonimo clan di Acerra, ostenta il suo potere criminale durante le indagini, definendosi “un camorrista” pronto ad agire personalmente contro chi denunciasse i suoi uomini che chiedevano il pizzo ai cantieri.

Durante le perquisizioni, i Carabinieri hanno sequestrato droga di varia natura (crack, hashish, cocaina) e denaro ritenuto frutto della vendita della sostanza stupefacente. Sono state arrestate diverse persone, tra cui Sarangela Fortunato e Vincenzo Fuiano, trovati in possesso di dosi di crack, hashish e denaro contante, e Giovanni Di Matteo, trovato in possesso di dosi di cocaina e hashish.

L’operazione dei Carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna ha permesso di decapitare queste due organizzazioni criminali camorristiche, mettendo fine alle loro attività illegali ad Acerra. Si tratta di un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata e un messaggio chiaro che lo Stato non permetterà che tali attività abbiano luogo sul suo territorio.

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