Il nuovo presidente del Tribunale per i minorenni di Napoli, il giudice Paola Brunese, ha annunciato i suoi obiettivi per migliorare il servizio offerto sul territorio in risposta all’emergenza minorile. Il suo primo obiettivo è intervenire in modo efficace e tempestivo quando i protagonisti e le vittime sono ancora ragazzini, attraverso il dialogo e il confronto con i genitori coinvolti. Il secondo obiettivo è responsabilizzare le famiglie dei minori coinvolti in indagini, andando oltre le semplici multe. Brunese si troverà ad affrontare una missione complessa in un distretto come quello napoletano, dove i minori sono spesso vittime e responsabili di situazioni pericolose.

Sempre più spesso i minori finiscono al centro delle vicende giudiziarie come vittime di strategie o comportamenti messi in atto da genitori e parenti adulti. Recentemente, le inchieste condotte dalla Dda di Napoli hanno evidenziato casi in cui bambini sono stati testimoni di esibizioni di armi da guerra o sono stati usati come scudi umani durante viaggi in auto per evitare agguati o per traffico di droga. Si tratta di un’emergenza che il nuovo presidente del Tribunale dei minori dovrà affrontare.

Brunese afferma che il suo obiettivo principale sarà accorciare i tempi del processo penale minorile, in modo che si svolga quando i soggetti coinvolti sono ancora minorenni, al fine di favorire il recupero del reo e la tutela della collettività. Per quanto riguarda il settore civile, l’obiettivo sarà limitare al massimo la permanenza dei minori nelle strutture di accoglienza, lavorando sul recupero della genitorialità o affidando tempestivamente i minori a famiglie idonee e desiderose di accoglierli.

Inoltre, Brunese sottolinea la necessità di intervenire sulle famiglie coinvolte in situazioni di criminalità, stimolando i genitori a mandare i figli a scuola e offrendo loro opportunità di occupazioni lecite e stimolanti. Per raggiungere questo obiettivo, propone di prendere in carico l’intera famiglia quando un ragazzo commette un reato, al fine di prevenire che i fratelli seguano l’esempio. Sarà fondamentale lavorare in sinergia con la Procura e i Servizi Sociali per adottare provvedimenti di natura civile o amministrativa prima che i minori entrino nel circuito penale.

Un’altra emergenza affrontata negli ultimi mesi riguarda l’evasione scolastica. Brunese concorda con la procuratrice per i minori Maria De Luzenberger sulla inutilità delle multe ai genitori di poche decine di euro. Propone invece di implementare programmi di educazione alla legalità nelle scuole, sensibilizzando gli studenti sull’importanza dell’istruzione e sui danni dell’abbandono scolastico.

Brunese crede che i ragazzi siano pronti ad ascoltare e a recepire consigli se li percepiscono come utili per il proprio percorso di vita. Tuttavia, riconosce che sia il settore penale che quello civile presentano grandi problemi e che solo la velocizzazione degli interventi da parte dell’autorità giudiziaria, in conformità alla normativa vigente, può rendere efficace il lavoro di tutti gli addetti. Brunese è fiduciosa che la legge Cartabia, nonostante le difficoltà iniziali, aiuterà a offrire un servizio migliore.

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