Nocera Inferiore. Situazione critica nell’area PIP, gli imprenditori si mobilizzano
Una crisi elettrica a Fosso Imperatore mette a rischio la produzione industriale. Cali di tensione e altri problemi legati alla rete elettrica stanno causando non pochi disagi nell’area PIP di Nocera Inferiore. Gli imprenditori di Fosso Imperatore si sono sollevati contro i danni alle produzioni industriali, che ammontano a decine di migliaia di euro, come riportato nell’edizione odierna del quotidiano “La Città”.
Continui disservizi
Una domenica caratterizzata dai continui disservizi elettrici segnalati da alcune aziende che lavorano ininterrottamente nell’area degli insediamenti produttivi nocerini. “C’è una cabina elettrica che risale al 1999. Sono passati oltre vent’anni e le aziende si sono quadruplicate, ma la cabina è sempre la stessa”, afferma Gaetano Gambardella, imprenditore della New Dimension, un’azienda attiva nel settore degli imballaggi flessibili, sottolineando l’obsolescenza delle infrastrutture.
La stessa opinione è condivisa dall’imprenditore Giuseppe Napoletano, proprietario di Solania, un’azienda leader nel settore delle conserve. “È inconcepibile che non venga adeguato il sistema in un’area industriale che contribuisce in modo significativo al prodotto interno lordo dell’intera provincia, causando danni per centinaia di migliaia di euro a causa dell’interruzione della produzione”, dichiara Napoletano al quotidiano salernitano.
Gli imprenditori scrivono al gestore
Gli imprenditori dell’area, con una nota specifica pronta ad essere inviata ai responsabili della distribuzione di energia elettrica, chiederanno “l’adeguamento delle infrastrutture” e interventi rapidi per risolvere i problemi causati dalla mancanza di energia.
Sono necessari passi per modernizzare l’intera area e fornire un supporto fondamentale alla produzione industriale, che genera posti di lavoro e contribuisce all’economia, magari anche con il sostegno delle istituzioni locali.

Articolo precedenteUn uomo di 60 anni salvato da un’insetto velenoso a Montano Antilia
Articolo successivoIl Rio Sguazzatoio tra Angri e San Marzano: un allarme per l’ambiente e la salute

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui