Un episodio di violenza si è verificato all’ospedale San Paolo di Napoli, dove un parente di un paziente deceduto ha reagito alla sua perdita prendendo a calci un’ambulanza. Manuel Ruggiero, presidente dell’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate”, ha denunciato l’incidente su Facebook, sottolineando che si tratta dell’ennesima aggressione avvenuta nell’ambito dell’Asl Napoli 1, con un totale di 60 aggressioni tra Napoli 1 e Napoli 2 dall’inizio dell’anno.

L’episodio si è verificato intorno alle 16:20 presso il pronto soccorso dell’ospedale San Paolo. Dopo la morte di un paziente, uno dei suoi parenti, preso dalla rabbia, è uscito dall’ospedale e ha iniziato a colpire con calci e pugni l’ambulanza 118 della postazione di Pianura. L’equipaggio a bordo del mezzo era spaventato e sgomento, mentre stava completando la documentazione relativa all’intervento appena effettuato.

Ancora una volta, il nosocomio di Fuorigrotta è stato preso di mira da persone che non sanno accettare dignitosamente la morte di un parente. Secondo Ruggiero, è necessario garantire maggiori tutele, poiché quelle finora messe in campo sono palesemente insufficienti.

La violenza negli ospedali rappresenta un problema serio e preoccupante. Gli operatori sanitari, che già lavorano in condizioni difficili e spesso sotto pressione, devono affrontare anche il rischio di aggressioni da parte di familiari arrabbiati o frustrati. È fondamentale che vengano adottate misure efficaci per prevenire e contrastare tali episodi, al fine di garantire la sicurezza e la tranquillità di tutti coloro che lavorano e si recano negli ospedali.

È importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema e promuovere una cultura di rispetto e comprensione verso il personale sanitario. La morte di un familiare è un momento estremamente doloroso, ma la violenza non può essere mai giustificata. È necessario trovare modi alternativi per affrontare il dolore e il lutto, come il ricorso a servizi di supporto psicologico o gruppi di sostegno.

Le istituzioni sanitarie devono mettere in atto misure di sicurezza adeguate, come la presenza di personale di sicurezza o la realizzazione di percorsi separati per i familiari dei pazienti. È inoltre importante che vengano promossi canali di comunicazione aperti tra gli operatori sanitari e i familiari, in modo da favorire la comprensione reciproca e prevenire situazioni di tensione.

La violenza negli ospedali è un fenomeno che non può essere sottovalutato. È responsabilità di tutti, cittadini e istituzioni, lavorare insieme per garantire un ambiente sicuro e rispettoso nei luoghi di cura. Solo così potremo assicurare un’assistenza sanitaria di qualità e tutelare il benessere di tutti.

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