Roland Turshilla, cittadino albanese di 40 anni, è stato considerato il principale responsabile del colpo da 3mila euro che ha portato alla tragedia. L’imprenditore ortofrutticolo Pasquale Guarino è stato prima picchiato e poi ucciso dal cugino Argit Trushilla, con due colpi di arma da fuoco il 23 settembre 2015.

Per questo motivo, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso un mandato di arresto eseguito questa mattina dai carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere.

Turshilla era già stato arrestato nel 2017, ma successivamente rilasciato e l’accusa nei suoi confronti era stata archiviata, in quanto non ritenuto coinvolto nel piano per uccidere l’imprenditore.

Nel novembre di due anni fa, la Corte d’Assise d’Appello di Napoli ha condannato Argit Trushilla a 22 anni e 6 mesi di reclusione.

L’attività investigativa condotta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e dalla Sezione Operativa dei Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, basata sull’analisi delle intercettazioni telefoniche, delle immagini delle telecamere, dei tabulati telefonici e delle testimonianze delle persone informate sui fatti, ha permesso di ricostruire la complessa vicenda criminale che ha portato all’omicidio dell’imprenditore.

In particolare, l’indagato odierno, approfittando della sua posizione di impiego presso la vittima e assumendo il ruolo di “basista”, avrebbe fornito informazioni cruciali ad altri complici sugli spostamenti e le abitudini di Guarino, al fine di compiere una rapina finalizzata all’appropriazione di una cospicua somma di denaro che l’imprenditore aveva incassato poco prima presso il mercato ortofrutticolo di Maddaloni.

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