Pomeriggio di paura nel Porto Turistico di Capri e panico a Marina Grande a causa delle fiamme che si sono alzate da un’imbarcazione. Fortunatamente l’episodio si è risolto rapidamente grazie all’intervento tempestivo del servizio di sicurezza e alla prontezza di azione e all’impegno del personale del Porto Turistico che, alla vista delle fiamme, non hanno esitato a raggiungere l’imbarcazione, che era ormeggiata sui pontili mobili sul lato opposto del molo principale.

L’incidente è avvenuto nel pomeriggio, poco prima del ritorno di decine di imbarcazioni ormeggiate nel porto turistico più prestigioso del Mediterraneo, dove attraccano fianco a fianco yacht miliardari di vip, attori e personaggi famosi, e motoscafi veloci di marchi internazionali, proprio come quello che è stato invaso dalle fiamme mentre un meccanico specializzato stava effettuando una riparazione al motore. Fortunatamente nessuno si trovava a bordo del Geneve, il Chaparall, un cabinato lungo 8,59 metri di proprietà di una storica famiglia che frequenta Capri da sempre e che aveva affidato la riparazione all’esperto meccanico di Marina Grande.

L’alta colonna di fumo nero e le lingue di fiamme che si sono sprigionate dal vano motore hanno creato un’atmosfera di paura che però non ha fermato l’intervento degli ormeggiatori in servizio su quel lato del porto, i quali si sono recati prontamente sul luogo dell’incidente muniti di estintori e manichette d’acqua per spegnere le fiamme. Nel frattempo, gli impiegati degli uffici hanno immediatamente chiamato i Vigili del Fuoco, che hanno inviato dalla stazione di Via Roma la squadra D con autobotti e porter, l’autoambulanza con gli operatori sanitari del 118 e i militari della Capitaneria di Porto per bloccare, senza conoscere l’evolversi della situazione, l’ingresso di altre imbarcazioni dei diportisti all’interno dell’area portuale turistica.

Altri marinai hanno provveduto a estrarre il meccanico, che presentava ustioni alle braccia e al viso, e a rimuovere l’imbarcazione dagli ormeggi per trascinarla fuori dall’area portuale, evitando così che le fiamme potessero propagarsi ad altre imbarcazioni vicine e causare danni economici irreparabili. Nel frattempo, il Geneve continuava a bruciare, trainato dai gommoni veloci in dotazione al porto turistico e affiancato dalle due motovedette della Capitaneria di Porto, fino a raggiungere l’area di sicurezza, oltre un miglio dall’imboccatura del porto, dove, a causa dell’incendio, il Chaparall è affondato.

Nel frattempo, l’ambulanza del 118 ha raggiunto l’ospedale Capilupi, dove il personale medico del nosocomio caprese ha fornito le prime cure all’esperto meccanico, che fortunatamente non si trovava in condizioni gravi, ma presentava solo ustioni di primo grado alle braccia e al viso. Dopo le prime cure, i medici del Capilupi hanno deciso di ricoverarlo per tenerlo sotto osservazione per una notte.

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