La scoperta di una stanza assegnata agli schiavi nella villa romana di Civita Giuliana, vicino alle mura di Pompei, ha portato alla luce un pezzo di vita di quasi 2000 anni fa. Grazie alla tecnica dei calchi, è stato possibile ricostruire l’arredo di questa stanza, chiamata ‘ambiente A’. Ciò che è emerso fa pensare a una gerarchia precisa all’interno della servitù. Mentre uno dei letti trovati è semplice e senza materasso, simile a quelli odierni, l’altro è più confortevole e costoso, conosciuto come ‘letto a spalliera’. Sulla spalliera sono ancora visibili tracce di decorazioni rosse. Oltre ai letti, sono stati ritrovati due piccoli armadi, alcuni vasi di ceramica e anfore, nonché attrezzi come una zappa di ferro. Durante gli scavi è stato anche rilevato la presenza di tre roditori: due topolini in un’anfora e un ratto in una brocca, che sembra cercasse di scappare prima di morire nell’eruzione. Questi dettagli sottolineano le precarie condizioni di vita e l’igiene disagiata in cui vivevano gli schiavi dell’epoca. La scoperta di questa stanza offre un’immagine affascinante della vita quotidiana nella Roma antica e ci permette di comprendere meglio le dinamiche sociali di quel periodo.