Il racket non si ferma nemmeno in estate. Recentemente, si è sospettato che dietro l’incendio doloso degli impianti di condizionamento di una nota catena di ristorazione a Napoli ci sia l’azione della camorra. I responsabili, sfruttando una scala, sono riusciti ad arrampicarsi sulla parete di una strada del centro storico, dove si trovano i condizionatori del locale “Tandem”. Hanno cosparso gli apparecchi di liquido infiammabile e hanno dato fuoco, creando fiamme e fumo che hanno messo in pericolo le abitazioni circostanti. Fortunatamente, l’allarme è stato dato in tempo e i vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere l’incendio.

Sul posto sono giunti anche i carabinieri, che hanno acquisito le registrazioni delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona e hanno sequestrato la scala presumibilmente utilizzata dai criminali. Sono in corso anche indagini scientifiche per cercare eventuali impronte digitali. I danni causati dall’incendio hanno coinvolto non solo i motori dei condizionatori del locale “Tandem”, ma anche quelli di un’associazione che stava organizzando una mostra permanente. È stato danneggiato anche un contatore del gas.

Questo inquietante episodio si inserisce in un contesto più ampio di violenza e racket nel centro storico di Napoli, che negli ultimi anni è stato colpito da un aumento del turismo. Gli investigatori ipotizzano che dietro questo raid possa esserci un atto dimostrativo criminale, volto a intimidire chiunque osi mettere in piedi un’attività imprenditoriale. La zona del centro storico era precedentemente controllata dai membri del gruppo dei Sibillo, ma le indagini hanno portato all’arresto di molti affiliati, aprendo spazi per nuove leve criminali.

Tuttavia, il controllo del territorio nel centro cittadino continua ad essere conteso tra il clan Mazzarella e l’Alleanza di Secondigliano. Questi due cartelli criminali sfruttano le galassie criminali presenti sul territorio per i loro traffici illegali, come il traffico di droga e il racket. Il fenomeno delle estorsioni a Napoli e nel resto del territorio metropolitano è ancora molto diffuso e coinvolge tutti i settori commerciali, dai ristoranti ai negozi, dai supermercati agli ambulanti e persino ai parcheggiatori abusivi.

Recentemente, un’inchiesta della Squadra Mobile ha rivelato che i commercianti della zona della Maddalena e di Forcella erano costretti a pagare fino a 50 euro al giorno al clan Mazzarella, mentre i venditori ambulanti dovevano versare dai 20 ai 50 euro al giorno per ogni bancarella. Anche i gestori dei punti di spaccio di droga sono obbligati a pagare quote sostanziose ai gruppi criminali di riferimento.

La lotta al racket e alla camorra resta una sfida aperta per le forze dell’ordine e per la società napoletana, che si batte per liberarsi da questo fenomeno criminale che danneggia l’economia e la sicurezza della città. È necessario un impegno costante e una collaborazione tra le istituzioni e la comunità per contrastare efficacemente il potere della camorra e tutelare gli imprenditori e i cittadini onesti.

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