Via Caracciolo, deserta per le riprese di Paolo Sorrentino

Ieri, via Caracciolo è rimasta completamente deserta per tutta la giornata a causa delle riprese del regista Paolo Sorrentino. La strada era delimitata da transenne in plastica blu e sorvegliata dalla troupe del regista. Sorrentino, vestito con una t-shirt bianca e pantaloncini cargo, stava girando l’ultimo ciak del film “Untitled”.

Inizialmente si pensava che le riprese a Napoli sarebbero terminate entro il 31 agosto, ma sembra che la troupe continuerà a lavorare nella città partenopea prima di spostarsi a Capri a settembre e poi a Genova per le riprese di alcuni dettagli di una Napoli antica.

Durante le riprese, il set era completamente blindato e non era possibile avvicinarsi né via terra né via mare. La troupe era schierata sulla strada con scooter e biciclette, armati di cappellini e bottiglie d’acqua. Le boe rosse al largo di Lido Mappatella limitavano l’area costiera.

In un silenzio religioso, su un asfalto cocente, un camion della nettezza urbana arancione e giallo, simile a quelli degli anni ’70, passava ripetutamente, lento e solitario. Il regista osservava le riprese da un monitor, all’ombra di grandi ombrelloni neri insieme ai suoi assistenti. Il camion arancione era rimasto parcheggiato per giorni presso la villa comunale, in attesa del suo momento di celebrità.

Anche la spiaggia vicino alla rotonda Diaz era deserta per consentire le riprese del film. Durante le riprese, un furgone si fermava in mezzo alla strada e dal mare appariva una canoa bianca, guidata da un signore in costume che si avvicinava lentamente alla riva. Sorrentino abbandonava la sua postazione vicino ai computer e si arrampicava sugli scogli per riprendere la scena da vicino. Un dettaglio che colpiva era la presenza delle scope del netturbino sul muretto antistante, come era consuetudine anni fa, ma dell’attore nel ruolo del netturbino non c’era traccia.

In lontananza, due comparse vestite da poliziotti aspettavano il momento di entrare in scena, tra un caffè al bar e una chiacchiera all’ombra degli alberi. Era il momento in cui un cadavere appariva tra la sabbia e l’asfalto di via Caracciolo, forse il protagonista del funerale girato la settimana scorsa.

Intanto, sulla piccola lingua di spiaggia della Colonna Spezzata, non delimitata dalle transenne del set, si affollavano napoletani e turisti, alcuni incuriositi dalle riprese, molti alla disperata ricerca di refrigerio. Nonostante il divieto di balneazione, molti si infilavano sotto la rete metallica in cima alle scale e si tuffavano nell’area interdetta. Era l’unico accesso al mare di via Caracciolo a cui i bagnanti potevano ambire durante le riprese, protestando apertamente con il regista.

Ieri pomeriggio, tra gli enormi furgoni cinematografici parcheggiati lungo la Riviera di Chiaia, è apparso un cartello scritto a penna dai costumisti: “Non è ‘Mare Fuori'”. I costumisti erano stufi di dover spiegare ai numerosi fan della serie che il set in cui si imbattavano non apparteneva alla famosa fiction Rai di successo.

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