Il clan di Villaricca, conosciuto come clan ‘bicefalo’ Ferrara-Cacciapuoti, è storicamente parte del cartello camorristico chiamato Nuova famiglia, insieme ai clan Nuvoletta di Marano di Napoli e dei Casalesi. Questo clan è legato all’ala corleonese di Cosa Nostra e si contrappone militarmente alla Nuova Camorra Organizzata, guidata dal defunto Raffaele Cutolo.

Negli anni, le dinamiche e il modo di operare del clan sono cambiati e il clan di Villaricca ha sviluppato sempre di più la sua vocazione imprenditoriale, specializzandosi nel settore dell’edilizia, della ristorazione, della commercializzazione di generi alimentari e, soprattutto, degli idrocarburi.

Un duro colpo per il clan Ferrara-Cacciapuoti è stato inflitto all’inizio di giugno, quando i Carabinieri e la Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito 19 arresti. È emerso che il clan aveva un volume d’affari consistente, come dimostrato dalle undici società sequestrate – con un giro d’affari di 16 milioni all’anno – e dal tenore di vita elevato dei membri affiliati.

A conferma di ciò, si può citare un’intercettazione telefonica emersa durante l’indagine, in cui uno dei boss, Francesco Ferrara, ricorda una lussuosa vacanza in Sardegna del 2010 che gli è costata tra gli 80 e i 90mila euro. “Ma, quell’anno – aggiunge Ferrara – ho guadagnato un milione e mezzo”. Luigi Cacciapuoti è considerato un elemento di spicco dell’organizzazione camorristica, che vantava ottimi rapporti, anche commerciali, con altre organizzazioni criminali come l’Alleanza di Secondigliano e, come detto in precedenza, il clan dei Casalesi.

Questi rapporti sono basati unicamente sugli affari e nulla deve interferire. Oltre all’imprenditoria, il clan di Villaricca gestiva anche il traffico di droga, le estorsioni e aveva a disposizione un’importante quantità di armi. Infatti, secondo le indagini, i Ferrara si occupavano degli affari, mentre ai Cacciapuoti era stata affidata l’ala militare dell’organizzazione.

Il clan Ferrara-Cacciapuoti rappresenta un esempio della trasformazione dei clan camorristici, che, negli ultimi anni, hanno sviluppato una forte componente imprenditoriale. Nonostante i successi delle forze dell’ordine nell’arrestare i membri di queste organizzazioni, è chiaro che la lotta alla criminalità organizzata è ancora lunga e richiede un impegno costante da parte delle istituzioni e della società nel suo complesso.

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