Arresti domiciliari per un giovane di Benevento: accusato di atti persecutori, estorsione e maltrattamenti in famiglia.
Dopo un’attenta e meticolosa attività investigativa, la Squadra Mobile della Questura di Benevento ha eseguito oggi pomeriggio un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica locale. Il destinatario di questa misura è un 19enne di Benevento, ritenuto gravemente indiziato dei reati di atti persecutori, estorsione, maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona e lesioni aggravate.
Le indagini sono state avviate lo scorso aprile a seguito della denuncia della vittima, che ha riportato comportamenti violenti, vessatori e minatori da parte dell’indagato, con cui conviveva. La stessa ha riferito agli agenti della Squadra Mobile che veniva picchiata quotidianamente con schiaffi e pugni, insultata con epiteti volgari e che le veniva impedito di parlare liberamente con i suoi genitori, in quanto il fidanzato pretendeva di ascoltare tutte le telefonate.
La giovane ha anche dichiarato di essere stata costretta, con minacce, ad acquistare una playstation e due cellulari per l’indagato. In un altro episodio, l’indagato l’ha costretta a prelevare 500 euro dal suo conto corrente, attribuendole la colpa della perdita di denaro avvenuta in sala Bingo. La vittima ha inoltre riferito di essere stata privata della libertà personale in due occasioni, rinchiusa nella camera da letto dove l’indagato, che le aveva anche tolto il cellulare, entrava più volte per picchiarla con una cintura, ciabatte o altri strumenti, minacciandola che le violenze sarebbero continuate fino alla sua morte. La convivenza è terminata con un’ultima aggressione, durante la quale la vittima è stata picchiata riportando lesioni.
Non accettando la fine della relazione, l’indagato ha continuato a molestarla e minacciarla, inseguendola con l’auto e generando in lei un grave stato di ansia e paura, così come un fondato timore per la sua incolumità e quella dei suoi familiari, portando a un cambiamento delle sue abitudini di vita.
Grazie all’attenta attività investigativa della Squadra Mobile, sono stati raccolti numerosi testimoni e prove documentali a sostegno delle dichiarazioni della vittima. Alla luce di ciò, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso il provvedimento applicativo della misura cautelare degli arresti domiciliari, ritenendola la più idonea a prevenire il rischio di ulteriori condotte gravi da parte dell’indagato.
È importante sottolineare che il provvedimento eseguito oggi è una misura cautelare, contro la quale sono ammessi mezzi di impugnazione e che il destinatario è attualmente indagato e quindi presumibilmente innocente fino a una sentenza definitiva.