Oggi, a Napoli, si è tenuta la lettura del dispositivo di sentenza per la strage di Acqualonga, avvenuta più di dieci anni fa. I parenti delle quaranta vittime erano presenti in aula, ancora una volta, con un profondo senso di sconforto. Questo incidente è stato il più grave mai avvenuto sulle strade italiane e il dolore dei familiari è ancora vivo.

La notizia che ha colpito tutti è stata la condanna a sei anni di Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia e Atlantia, che era stato assolto in primo grado. Altri funzionari di Aspi sono stati condannati insieme a lui. Le pene di primo grado, invece, sono state ridotte per Gennaro Lametta e Antonietta Ceriola.

Giuseppe Bruno, rappresentante dell’associazione Vittime A16 Uniti per la Vita, ha espresso la delusione dei familiari riguardo alla sentenza. “Ci aspettavamo una condanna più severa”, ha dichiarato, “questa sentenza non ci offre piena giustizia perché i nostri cari sono stati condannati a morte”. Giuseppe ha perso entrambi i genitori in quella terribile sera più di dieci anni fa.

Questo tragico evento ha segnato profondamente la vita di molte persone e il dolore rimane ancora intenso. I familiari delle vittime non si arrenderanno e continueranno a lottare per ottenere giustizia. Sperano che questa sentenza possa essere solo un punto di partenza per un percorso più lungo e più giusto.

La strage di Acqualonga è un evento che non può essere dimenticato. È importante che si faccia luce su ciò che è successo e che i responsabili siano chiamati a rispondere delle proprie azioni. Solo così i familiari delle vittime potranno iniziare a trovare un po’ di pace e giustizia per i loro cari.

È necessario che la sicurezza stradale diventi una priorità assoluta in Italia. Incidenti come questo non devono accadere e le persone devono poter viaggiare in tutta tranquillità sulle nostre strade. Speriamo che questa tragedia possa portare a un cambiamento reale e duraturo nel sistema stradale italiano.

Mentre i parenti delle vittime continuano a lottare per ottenere giustizia, pensiamo a tutte le persone che hanno perso la vita in quel terribile incidente. Che possano riposare in pace e che le loro famiglie possano trovare un po’ di conforto in questa difficile battaglia per la verità.

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