Quattro ultras della squadra di calcio Cavese sono stati condannati per gli scontri avvenuti con i tifosi dell’Acireale e le forze di polizia. La sentenza, emessa dalla Corte d’Appello di Salerno, ha ridotto e rideterminato le pene rispetto al primo grado. Le condanne vanno dai 2 anni e 4 mesi ad un anno di reclusione e le accuse riguardano resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e lancio di materiale pericoloso. Gli ultras erano difesi dall’avvocato Mario Secondino. Gli altri ultras, un tifoso della Cavese e sei dell’Acireale, sono ancora in attesa di giudizio e potrebbero essere sottoposti a lavori di pubblica utilità e volontariato per estinguere il reato. L’udienza è prevista per novembre. Gli scontri in questione sono avvenuti il 22 maggio 2022, prima della partita tra la Cavese e l’Acireale. L’inchiesta è stata coordinata dal sostituto procuratore Roberto Lenza, con la collaborazione della polizia del commissariato di Cava de’ Tirreni e della Digos di Salerno. Durante gli scontri, due agenti di polizia sono rimasti feriti. Uno di loro è stato colpito da un oggetto lanciato da un tifoso dell’Acireale, mentre per il secondo non è stato possibile individuare l’autore. I primi quattro imputati sono stati riconosciuti da 10 agenti di polizia che erano sul posto durante gli scontri. La situazione è diventata così grave da bloccare il traffico in entrambe le direzioni di viale Riccardo Romano. Nonostante la presenza della polizia, un gruppo di tifosi dell’Acireale è sceso da uno dei pullman diretti allo stadio con l’intenzione di scontrarsi con i tifosi della Cavese. Le indagini si sono basate su video, immagini e riconoscimenti effettuati dagli agenti quel giorno. Il gip che ha firmato i primi arresti ha descritto gli scontri come una guerriglia urbana che ha messo a rischio l’incolumità degli agenti di polizia e ha violato l’interesse superiore al mantenimento dell’ordine pubblico. Dopo alcuni mesi, sono stati effettuati ulteriori arresti, principalmente riguardanti i tifosi dell’Acireale, che sono stati sottoposti agli arresti domiciliari e ad obblighi di dimora. Per tutti gli ultras è stata richiesta un processo da parte della procura. Dopo le condanne dei primi quattro tifosi della Cavese, gli altri imputati hanno chiesto di accedere alla messa alla prova.