La Tomba del Cerbero, una struttura funeraria eccezionale e ben conservata, è stata scoperta nel comune di Giugliano in Campania, nella provincia di Napoli. La tomba, situata all’interno di terreni coltivati, è stata rinvenuta durante i lavori condotti da Acqua Campania Spa per il completamento e l’adeguamento del sistema di alimentazione idrica dell’area Flegreo Domitiana.
All’interno della tomba, il soffitto e le pareti sono affrescati con scene mitologiche, tra cui Ittiocentauri che sorreggono un clipeo sulla parete frontale, festoni che circondano la camera funeraria e rappresentazioni figurate. Uno degli affreschi più significativi è quello di un cane a tre teste, da cui la tomba prende il nome di Tomba del Cerbero. La tomba è completata da tre klìnai dipinte, un’ara con vasi per libagioni e inumazioni ancora deposte sui letti funebri con un ricco corredo. Questa scoperta è senza precedenti in questa zona.
La scoperta della Tomba del Cerbero è avvenuta grazie a ricognizioni di superficie durante le indagini archeologiche preliminari prescritte dalla Soprintendenza per l’Area Metropolitana di Napoli. La zona è stata individuata come densa di sepolture con diversi rituali funerari, sia di inumazione che di incinerazione, che testimoniano l’uso prolungato dell’area per scopi funerari nel corso di almeno quattro secoli, dall’età repubblicana a quella imperiale romana.
La tomba a camera è stata scoperta proprio in corrispondenza dell’area densa di sepolture, delimitata da un muro in opera incerta. L’ingresso della tomba era ancora ben sigillato da una lastra di tufo di chiusura, che era stata solo leggermente intaccata per creare un varco. L’area della necropoli si trova in un punto strategico dell’ager Campanus, vicino a importanti assi centuriali e equidistante dalle antiche vie Cumis-Capuam e per Liternum. In base a una prima analisi del contesto, sembra che la zona possa essere legata alla sfera culturale e politica di quest’ultima.
Il soprintendente Mariano Nuzzo è stato il primo a entrare nella camera sepolcrale dopo aver rimosso le tegole di chiusura. Ha descritto l’emozione indescrivibile di fare una scoperta così importante e ha ringraziato la Soprintendenza e i Carabinieri del Nucleo Tutela per il loro supporto costante e la loro energia nel preservare e proteggere l’area. Questa scoperta mostra che il territorio di Giugliano sta finalmente restituendo importanti testimonianze del suo glorioso passato.