L’ex sindaco di Mondragone, Ugo Conte, è stato condannato definitivamente a tre anni e sei mesi di carcere per tentata estorsione e si è consegnato al carcere di Sulmona. La sentenza della Corte di Cassazione ha posto fine a una vicenda complicata legata all’ingresso della società Ecoquattro di Sergio e Michele Orsi nel Comune di Mondragone. Questa impresa, proveniente da Casal di Principe, si presentò come antagonista dell’azienda di Nicola Ferraro, ex consigliere regionale Udeur coinvolto in un’inchiesta della Procura Antimafia di Napoli.
Il percorso giudiziario di Conte risale al 2000, quando, in qualità di medico e allora sindaco di centrodestra, partecipò a un pranzo cruciale per la gestione dei rifiuti. Nel 2008, ricevette un avviso di garanzia, ma sono occorsi 23 anni per arrivare a una condanna definitiva. Venerdì, Conte ha scelto di recarsi a Sulmona per scontare la sua pena, probabilmente motivato dalla più rapida gestione delle istanze dei detenuti presso il tribunale di sorveglianza.
Conte è stato sindaco di Mondragone dal 1999 al 2008, e i suoi problemi giudiziari iniziarono quando imprenditori con presunti legami camorristici ottennero appalti per la gestione dei rifiuti nella Terra dei fuochi. Il passaggio al centro-destra nel 1999, guidato da Conte aderendo a Forza Italia, scatenò una “guerra” politica secondo quanto ricostruito dai magistrati. La testimonianza di Giuseppe Valente, ex presidente del Consorzio rifiuti Ce4, nel processo Eco4 a Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’Economia, rivelò gli eventi che portarono al declino politico di Conte.
La Corte di Appello di Napoli, il 24 ottobre 2022, riformò la condanna di Conte emessa in primo grado nel 2019, riducendo la pena a tre anni e sei mesi di carcere. Ora, Conte è obbligato a scontare la sua condanna senza possibilità di appello.