Condannato in appello S.N., cittadino ucraino di 43 anni, per l’omicidio del padre. Il reo confesso ha ottenuto le attenuanti generiche per i fatti risalenti al 27 aprile 2021.

La vicenda riguarda la morte di un cittadino ucraino di 65 anni avvenuta a Sarno lo scorso 27 aprile. I carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore hanno eseguito un decreto di fermo nei confronti di S.N., figlio della vittima, già noto alle autorità per precedenti di polizia. L’indagine è stata coordinata dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore.

Le indagini, che hanno incluso accertamenti tecnico-scientifici, acquisizione di testimonianze, analisi di registrazioni di videosorveglianza, intercettazioni ambientali e perquisizioni, hanno dimostrato, confermato anche dall’autopsia, che la morte dell’uomo non è stata causata da una caduta accidentale come sostenuto dal figlio, ma da una violenta coltellata al cuore inflitta dallo stesso congiunto, seguita da una breve agonia.

Secondo la ricostruzione dei fatti, avvenuta grazie all’individuazione dell’arma del delitto e a complessi accertamenti tecnici sulla scena del crimine, il colpo mortale è stato inferto durante una delle frequenti liti familiari tra padre e figlio. L’omicidio è avvenuto mentre i due erano momentaneamente soli in casa e l’arrestato era sotto l’effetto di alcol.

Il decreto di fermo è stato emesso anche a causa del pericolo di fuga dell’indagato, che è straniero e già irregolare sul territorio italiano. Inoltre, non ha un lavoro né legami familiari stabili nel luogo in cui si è consumato il delitto, se non quelli con la sua famiglia d’origine. La stessa famiglia ha manifestato l’intenzione di trasportare la salma in Ucraina, seguita da un probabile non ritorno in Italia dell’indagato.

L’uomo è stato condannato in appello per omicidio volontario, dopo aver ammesso la sua responsabilità solo alcuni giorni fa.

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