Nessuna delle donne che hanno denunciato i propri partner violenti ha subìto aggressioni o tentativi di aggressione quando aveva sul polso lo smartwatch di “Mobil Angel”. Questo è il dato emerso durante una conferenza stampa tenutasi presso il comando provinciale dei carabinieri di Napoli. L’incontro è stato organizzato per illustrare i risultati ottenuti nella lotta alla violenza di genere grazie all’introduzione di questo sistema di prevenzione, attualmente in uso a Napoli, Milano e Torino.

Il progetto “Mobil Angel” è stato lanciato nel 2018 grazie alla collaborazione tra i Carabinieri, la Procura, la Fondazione Vodafone Italia e il Soroptimist International. Attualmente, solo a Napoli e nella sua provincia, sono disponibili 15 orologi “anti violenza” per coloro che, secondo una valutazione dei magistrati della sezione Fasce Debole della Procura di Napoli, si trovano a rischio di aggressione.

L’orologio di Mobil Angel è collegato a uno smartphone che è costantemente in contatto con una centrale d’ascolto dei carabinieri, situata presso la caserma Pastrengo, sede del comando provinciale. Se la donna che indossa l’orologio si sente in pericolo, può premere il pulsante rosso per inviare un allarme. I carabinieri ricevono il segnale e geolocalizzano immediatamente la vittima. La centrale si mette in contatto con l’utilizzatrice per confermare l’allarme.

Ma non è tutto. L’orologio è anche in grado di rilevare variazioni anomale del battito cardiaco e della postura, come quando si riceve uno schiaffo, e di inviare autonomamente un allarme. Tuttavia, ogni volta che viene lanciato un allarme, viene immediatamente stabilito un contatto con la possibile vittima.

Anche lo smartphone collegato all’orologio può inviare un SOS alla centrale tramite un’app. “I Carabinieri – ha dichiarato il generale Enrico Scandone, comandante provinciale di Napoli – hanno colto al volo questa opportunità che potenzia la prevenzione, nella speranza che la repressione diventi sempre meno necessaria”.

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