Violento attacco al presidente degli ambulanti a Pompei

Arcangelo Franzese, ambulante di Ottaviano e presidente del Comitato Nazionale degli Ambulanti (CNA), è stato aggredito, minacciato e poi picchiato da un uomo all’interno del mercato di Pompei. La causa di questa aggressione è stata l’interesse di Franzese per una strana vicenda riguardante i contributi da raccogliere per pubblicizzare la durata prolungata della fiera settimanale di Sorrento.

Le violenze si sono consumate all’interno dell’area mercatale di Pompei, dove Franzese è stato colpito prima di recarsi in ospedale per farsi medicare. La questione riguarda il prolungamento degli orari del mercato settimanale di Sorrento, un’iniziativa positiva per attrarre più persone e turisti. Grazie all’assistenza delle istituzioni, gli ambulanti avranno la possibilità di lavorare fino alle 19.

All’interno della categoria degli ambulanti, alcuni hanno cercato di diffondere la notizia a più persone possibile, arrivando anche a pensare di pubblicizzarla e condividerla con la comunità. È stata avviata una raccolta fondi tra gli ambulanti stessi, ma alcuni hanno chiesto cifre eccessive per coprire i costi dell’operazione. Il comitato aveva proposto di raccogliere solo dieci euro a persona, ma alcuni ambulanti hanno richiesto trenta euro.

Franzese ha sottolineato che con dieci euro si sarebbe potuto fare tutto il necessario, senza obbligare nessuno a versare una cifra maggiore. L’interesse di Franzese per questa questione evidentemente non è stato gradito da chi l’ha aggredito. Il presidente degli ambulanti ha denunciato l’accaduto e ha chiesto che la Regione Campania introduca il dacur nel Testo Unico del Commercio per tutelare gli ambulanti da certi individui.

Questa vicenda evidenzia il clima di tensione e le difficoltà che gli ambulanti devono affrontare nel loro lavoro. Speriamo che si faccia giustizia e che situazioni simili non si ripetano in futuro.

Articolo precedenteScoperto abusivismo edilizio ad Agerola: sequestrata costruzione in area vincolata
Articolo successivoLa storia di Loredana: una lotta per la sicurezza delle donne a Napoli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui