NAPOLI. Nuova ondata di violenza negli ospedali di Napoli. Medici e infermieri continuano ad essere aggrediti, mettendo a rischio la sicurezza del personale sanitario e dei pazienti. Gli ultimi episodi si sono verificati all’ospedale Cardarelli e all’ospedale del Mare.

Al Cardarelli, due dottori sono stati aggrediti e insultati dal figlio di un paziente. Le motivazioni dell’aggressione non sono ancora chiare e i medici stanno ancora aspettando i referti per formalizzare la denuncia.

All’ospedale del Mare, invece, si sono verificati diversi episodi di violenza. Una donna ha danneggiato una porta del pronto soccorso colpendola con un pugno, mentre era in attesa del proprio turno. Poco prima, un uomo con problemi psichici ha morso un infermiere, tranciandogli il dito, e ha colpito un’altra infermiera con un pugno in pieno volto.

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Napoli si è detto fortemente provato per queste aggressioni e ha lanciato un appello alle istituzioni affinché prendano provvedimenti severi e attuino azioni di contrasto efficaci. L’Ordine ha inoltre sollecitato il Prefetto di Napoli e le forze dell’ordine ad attivare i presidi di polizia negli ospedali, che finora sono stati solo parzialmente attuati.

L’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate” ha segnalato tramite i suoi canali social ben tre aggressioni in 24 ore. Secondo l’associazione, nel territorio di Napoli si verifica un’aggressione al personale sanitario ogni sei giorni e una ogni tre giorni tra Napoli e provincia. Numeri allarmanti che dimostrano come la violenza negli ospedali sia in costante aumento.

È necessario fare fronte comune per garantire la sicurezza del personale sanitario e dei pazienti. Gli ospedali non possono diventare luoghi di violenza, ma devono essere luoghi di cura e guarigione. È fondamentale che le istituzioni e le parti sociali si impegnino a prendere provvedimenti severi e ad attuare azioni di contrasto efficaci per fermare questa escalation di violenza. Solo così si potrà garantire un ambiente sicuro e sereno negli ospedali di Napoli.

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