“Gravi carenze igienico-sanitarie al pronto soccorso del Ruggi: indagini ancora in corso”

La Procura di Salerno sta ancora indagando sulle gravi carenze igienico-sanitarie all’interno del pronto soccorso del Ruggi. A confermarlo è il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in risposta a un’interrogazione urgente presentata dal gruppo parlamentare di Noi Moderati. Le immagini televisive che hanno ritratto pazienti in fuga dal reparto di emergenza-urgenza di via San Leonardo, con il catetere vescicale ancora inserito e pannoloni non cambiati da giorni, hanno suscitato grande preoccupazione.

Nella risposta del ministro della Giustizia si fa riferimento a due procedimenti penali avviati. Il primo è stato aperto il 10 febbraio scorso, dopo la denuncia presentata da un infermiere in servizio presso il pronto soccorso dell’azienda ospedaliera universitaria. Successivamente, a seguito delle notizie diffuse da La7, è stato avviato un secondo procedimento penale, con indagini della polizia giudiziaria ancora in corso. Questi due filoni di inchiesta sono poi diventati uno unico.

Il vice presidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati, Pino Bicchielli, ha sottolineato l’importanza di non archiviare il procedimento penale e ha evidenziato che l’autore dei filmati interni al pronto soccorso è stato ascoltato solo dopo l’interpellanza presentata dal gruppo parlamentare. Bicchielli si è detto fiducioso che la magistratura farà tutto il possibile per individuare i responsabili di quanto accaduto.

Nel frattempo, Bicchielli ha criticato il governatore Vincenzo De Luca e il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, sottolineando che la Regione Campania dovrà rispondere di quanto accaduto e che è importante garantire cure adeguate ai cittadini.

Va considerato che il pronto soccorso di via San Leonardo riceve circa ottantamila persone all’anno, ovvero un paziente ogni 7 minuti. Considerando anche quelli in attesa di ricovero, ci sono in media circa 70 degenti presenti durante tutte le fasce orarie, con punte di 120. Dal gennaio scorso, si sono registrati centomila accessi tra tutti i presidi dell’azienda ospedaliera. Se si continua su questa strada, si prevede che a fine dicembre gli arrivi possano raggiungere i 120-130mila. Questa enorme domanda di assistenza richiede interventi riorganizzativi strutturali nell’intero sistema dell’emergenza-urgenza.

Inoltre, va sottolineato che al Ruggi mancano 25.320 ore di lavoro di personale sanitario. È quindi necessario sedersi tutti a un tavolo, con i numeri alla mano, per trovare soluzioni adeguate. Non possiamo dimenticare che il Ruggi fornisce assistenza anche al nosocomio di Castiglione di Ravello, Cava de’ Tirreni e Mercato San Severino. È fondamentale intervenire per garantire un servizio sanitario di qualità e sicuro per tutti i cittadini.

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