Il processo per il crollo di una porzione di Palazzo Guevara di Bovino, avvenuto nel 2013 a Napoli, si è finalmente concluso dopo dieci anni. Il Tribunale di Napoli ha emesso le condanne per i responsabili del disastro colposo.
Giuseppe Annunziata, Federico Moccia, Raffaele Imparato, Angelo Ribecco, Antonio Liguori, Mario Barbati e Gabriele Santangelo sono stati condannati a due anni di reclusione con pena sospesa. Invece, Ciro De Luca, Giorgio Mormone, Angiolino Belizzi, Ettore Sacco, Paolo Santangelo, Luigi Nardacci e Vincenzo Scotti sono stati assolti perché non hanno commesso il fatto, sia per l’accusa di disastro che per quella di crollo colposo. Stefano Aversa e Gino Zanchini sono stati condannati a un anno e sei mesi di reclusione con pena sospesa.
La sentenza ha stabilito che il crollo è stato causato da un difetto di costruzione nelle paratie a 18 metri di profondità, durante i lavori per la realizzazione della metropolitana. Il pm Federica D’Amodio della Procura di Napoli aveva chiesto condanne più severe per tutti gli imputati, basandosi su una consulenza firmata dai periti Augenti e Prezioso.
Il processo è stato lungo e complesso, coinvolgendo numerosi professionisti e istituzioni. Le parti civili hanno accolto la sentenza con soddisfazione e hanno richiesto un risarcimento danni di 10 milioni di euro.
Questa conclusione del processo segna una tappa importante per la giustizia e la sicurezza delle costruzioni, dimostrando che i responsabili dei disastri devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni. Speriamo che questa sentenza serva da monito per evitare futuri incidenti simili e per garantire la corretta realizzazione delle opere pubbliche.