Processo in corso per la morte di Antonio Golino, 22 anni, avvenuta il 13 gennaio 2013 all’interno di uno stabilimento industriale a Pascarola, zona industriale di Caivano. Il giovane è stato schiacciato a causa del cedimento di alcuni bancali all’interno di una cella frigorifera. Quattro persone sono accusate di omicidio colposo: Lucio Castaldo, 61 anni, di Pozzuoli, Giuseppe Buonafede, 52 anni, di Napoli, Carlo Sabatelli, 61 anni, di Portici, e Sergio Iandolo, 51 anni, di Monteforte Irpino. Durante l’udienza preliminare, i familiari della vittima si sono costituiti parte civile, rappresentati dall’avvocato Andrea Piccolo, insieme al sindacato Cgil, rappresentato dall’avvocato Sergio Tessitore. L’udienza riprenderà nel mese di maggio per consentire alle società coinvolte di costituirsi come responsabili civili.

Secondo la ricostruzione dei fatti, il giovane di 22 anni, che viveva a Marcianise con la sua famiglia, si trovava in una delle celle frigorifere dell’azienda, dove i militari hanno trovato dei grandi bancali di plastica utilizzati per conservare prosciutti e altri salumi da confezionare. Improvvisamente, uno dei bancali sarebbe crollato, travolgendo il ragazzo. I colleghi hanno cercato di aiutarlo, ma purtroppo è stato tutto inutile. Quando è stato ritrovato, il cuore di Antonio aveva già smesso di battere. Dai primi accertamenti, Antonio lavorava per un’azienda esterna che si occupava di imballaggi per quella tragedia. Aveva un contratto di lavoro regolare. Secondo le prime informazioni, i dispositivi di protezione erano in regola, anche se rimane da chiarire se il cedimento dei bancali sia stato causato da un carico eccessivo.

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